giovedì 9 marzo 2017

Sole, pallone, sudore e....SCACCHI!

Ieri ho avuto l'onere, ma soprattutto l'onore, di vivere una giornata a fianco di Samuele e dei suoi compagni durante il torneo di scacchi.


E' stato bellissimo!
Convinta di annoiarmi e non sapere cosa fare mi sono presentata sul luogo armata delle più infide intenzioni: leggere e navigare un po su fb. Ebbene, nulla di tutto ciò: in men che non si dica mi sono appassionata a questa disciplina, ma soprattutto a loro, ai ragazzi. Mentre giocavano scrutavo i loro visi per cogliere le emozioni: il sorrisino della vittoria, il mangiarsi il labbro per la concentrazione, lo scuotere la testa quando le cose andavano male, soffiare via i capelli dal viso, giocare coi riccioli, far tremare la gambetta....ognuno aveva il suo gesto per scaricare la tensione.
Hanno passato una giornata splendida dove si sono alternati, senza mai invadersi, tiri al pallone sotto il primo sole tiepido e pedine, il sudore della corsa con quello della concentrazione, felicità e arrabbiature: un valzer in cui nessuno pestava i piedi all'altro, perfettamente interpretato dai nostri ragazzi.

I bambini sono stati gruppo ma soprattutto amici. Dal primo momento in cui si sono incontrati hanno saputo giocare, ridere e scherzare insieme. Non c'è stato uno, e sottolineo nemmeno uno, momento di "tensione ", non una parola mal detta, non la necessità di intervenire. Sono stati capaci di essere compagni dentro e fuori dal campo di gioco, passando dalle pedine al pallone, dalla scacchiera alle porte improvvisate con le felpe.
Alcune partite sembravano infinite, eppure i due duellanti, noncuranti di ciò che accadeva intorno,sono rimasti seduti, in silenzio, concentrati. E a fianco loro i due capitani, sotegno reale alla squadra, presenti finchè l'ultimo dei giocatori della propria squadra non lasciava l'aula.
Quando le partite finivano erano pronti a chiedersi come fosse andata e a battersi il cinque in caso di vittoria, così come arrivava una pacca sulla spalla in caso di sconfitta. Nessuno mai ha puntato un dito su un compagno per una sconfitta che poteva penalizzare la squadra così come nemmeno uno si è permesso di sentirsi e mostrarsi superiore perché magari aveva vinto più partite. Invece sorridevano tutti per la vittoria di un compagno, per un barbiere o un corridoio (e qui mi fermo vista la mia enorme ignoranza in materia).

Non so cosa succederà domani in classe o in cortile.....probabilmente ricominceranno le solite zuffe, ma è stato bello assistere per un giorno a questa specie di miracolo! Sono davvero stata fortunata a conoscerli e a passare una giornata con loro, con tutti loro.

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