sabato 27 settembre 2014

Vivere per l'oggi o per il domani?

E' un periodo difficile, un periodo di riflessioni e, tanto per cambiare, uno di quei periodi in cui rimetto discussione tutto.


Sul lavoro incontro storie tragiche di persone in apparente benessere che su un sintomo comparso per caso si trovano dentro l'incubo di malattie incurabili; a casa ci sono amici che stanno male, preghiere per figli, mamme e papà che si confrontano con malattie mortali.
E poi leggo un articolo, un articolo stupido, mal scritto, non condivisibile, ma una articolo che mi fa riflettere. Le rotelle quindi vengono oleate e cominciano a girare veloci nella mia testa prospettandomi immagini, confondendo pensieri.
Da quando nasci sai che devi morire, sai che ogni giorno è un giorno in meno da vivere ed uno in più verso la fine della vita terrena. Da cattolica credo nella fine del mondo, nella venuta di Gesù, nella vita nell'aldilà. So anche di non conoscere quando il cammino su questa terra terminerà, eppure....non sono pronta! L'idea, la sola idea, che tutto potrebbe finire oggi, adesso, mi trova impreparata. Mi sembra di avere ancora così tante cose da fare. Mi immagino lì, in piedi, pronta a dire "no, aspetta un attimo, ripassa più tardi, devo finire, devo ancora fare delle cose".
La mia vita è tutta proiettata nel futuro, tutto quello che faccio, i miei pensieri e le mie azioni, sono rivolti al futuro. E così finisce che vivo meno il presente? No, non credo. Eppure quanto fatto finora non mi basta, desidero tempo.
Sono innamorata di questa vita. So che è temporanea, che ci sarà un Domani, ma a me questo oggi piace. Così l'idea che tutto finisca, che qualcosa si spezzi inaspettatamente mi mette ansia.
Si può vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo? Oppure si deve costruire un ponte con il futuro? Cosa farei io se oggi fosse l'ultimo giorno?
Ecco, queste domande mi mettono in crisi perchè io desidererei assaporare ogni respiro dei miei figli, passare ogni istanti con i miei cari. Desidererei solo stare con loro, nient'altro. Abbracciare e baciare le persone che più amo, prendermi cura di loro.
Quindi mi domando: ma quello che faccio tutti i giorni ha un senso? Oppure dovrei dedicarmi ai miei figli? E' giusto vivere ipotizzando un futuro? O forse bisogna, almeno un po', mollare le redini e vivere del presente?
Ho timore di trovarmi un domani alla fine del futuro e dirmi "avrei potuto fare diversamente, avrei dovuto godere diversamente del mio presente.

Argh, che casino nella mia testa!!!

venerdì 26 settembre 2014

Usiamo i termini giusti: questo è OMICIDIO

Ci sono figli desiderati, figli pretesi, figli abbondanti, figli uccisi. E da oggi c'è la commissione etica, nella fattispecie francese, che ti "autorizza" ad uccidere tuo figlio.
Dopo l'autodeterminazione della donna attraverso l'aborto, dopo la pretesa del figlio anche attraverso il corpo di altre donne, arriva ora l'assassinio autorizzato di un bambino, colpevole di essere nato troppo presto, di non essere all'altezza delle aspettative dei genitori.
Si chiama OMICIDIO. No, non esiste modo di indorare la pillola, non può esistere un politically correct.
Chi saimo, chi pensiamo di essere diventati per ergercici tanto in alto (o tanto in basso)?
Per permettere questo OMICDIO è intervenuto un comitato etico che...ha dato il suo benestare.
Etica=parte della filosofia relativa al problema del bene.
No, non c'è un bene in questa morte.
Non si uccide per carità! La carità non ammazza nessuno. Si ma, per carità; si soffre, per carità; si dona, per carità!
Certo, esiste anche il problema dell'accanimento terapeutico, ma sappiamo cosa si intende per accanimento? Perchè oggi tutti si permettono di parlare con termini e di parlare di cose che non conoscono. Quando vedi accadere tutti i giorni sotto i tuoi occhi la morte, quando devi scegliere quando sospendere o meno le cure, allora, forse, ti fai un'idea vaga di ocsa sia l'accanimento, ma soprattutto capisci cosa sia la vita.
Togliere l'ossigeno e lasciarlo morire di ipossia. Sì, morire soffocato per mancanza di ossigeno. Morire con quel desiderio irrefrenabile ed istintivo di aria. Morire percependo che si sta percorrendo una strada senza ritorno.

Si chiama OMICIDIO e non c'è sconto nei termini da usare.

lunedì 22 settembre 2014

Anche Isacco cresce

Il mio piccolo Isacco è cresciuto ed anche lui si affaccia alle porte della scuola elementare


Mamma Jek è arrivata in scivolata la mattina del primo giorno di scuola, appena in tempo per scoccare un bacio al primogenito che a grandi passi si avvia verso la terza elementare, ed in tempo per accompagnare e stringere ancora un po' Isacchino che si avvia a varcare per la prima volta il portone della scuola.

Carico come una molla ha ritrovato vecchi amici con cui condividere queste emozioni. Emozioni che sprizzavano da ogni poro...chissà cosa pensava! E ora inizia anche per lui il lento cammino verso l'età adulta, costellatto di successi ed insuccessi che spero sappia sempre affrontare col sorriso.
Vederlo seduto nel banco, con quegli occhi curiosi che si guardavano intorno, il sorriso sdentato e anche un po' la delusione di essere stato diviso da alcuni dei suoi più cari amici...
Ti auguro di mantenere la stessa gioia del primo giorno, lo stesso stupore nel guardare la vita scorrere sotto i tuoi piedi. Ti auguro di volare tra le pagine dei libri, danzare insieme ai numeri. Ti auguro di camminare sereno, certo che non sarai mai solo. Ti auguro di incontrare amici sinceri e grandi maestri che ti insegnino ad amare la vita. Ti auguro di diventare uomo, piano piano, senza fretta, godendo di ogni passo, un grande uomo!

martedì 9 settembre 2014

Inizi di un nuovo anno

Questo inizio settembre mi sta mettendo a dura prova!!!
Le scuole tardano ad iniziare e la trepidazione per l'inizio del nuovo percorso sta piano piano lasciando spazio al nervoso per quest'attesa, ma soprattutto per le acrobazie di un saltimbanco che si giostra tra lavoro, bimbi a casa, attività a cui iscriverli e buoni pazienza da collezionare per tirarli fuori dalla manica quando necessario.
Per fortuna tutto sta piano piano prendendo forma! Un ringraziamento particolare ai nonni che in queste ultime settimane hanno fatto gli straordinari per darci una mano!
Intanto io mi sento a pezzi, no,no, non a pezzi, di più!!!! Un puzzle con pezzi sparsi ovunque. Dove sono le mie gambe che dovrebbero portarmi in bagno a sistemare il bucato? E le mani che mi servirebbero tanto per stirare? E la testa per riuscire almeno a pensare a quello che c'è da fare invece che rincorrerlo???
Insomma, quest'inizio d'anno si sta facendo sentire, sicuramente complici le brevi vacanze (12 giorni!!!) ed il brutto tempo che non mi ha permesso di ricaricarmi a dovere.
Anche i bambini sembra stiano finendo l'anno,piuttosto che iniziarlo. Giona si addormenta prima di cena (e la salta!) praticamente una sera sì ed una no.

beh, teniamoci tutti pronti per il 15: Isacco inizia la prima elementare!!!!!!!!!!!!!