giovedì 13 agosto 2015

Elogio alla suocera

Un post come elogio alla suocera. Non che io voglia scrivere una captatio benevolentiae alla mia di suocera, sebbene in effetti potrei (magari però si monta poi la testa ;-)). E poi sono ormai 13 anni che provo ad entrare nelle sue grazie, se ancora non ci fossi riuscita non credo possa essere di certo un post a cambiare le cose.
Ma un elogio alla suocera in quanto tale.
Eh sì, voglio elogiare le suocere e anzi, vi invito a farlo anche voi. D'altronde io sono #persempresuocera e sarò suocera a vita. Suocera di sei (quasi) figli maschi. Se non mi aiutate in questa mia campagna a difesa delle suocere sono rovinata e per me non ci sarà speranza. Sigh!
Devo però ammettere che, anche prima di ritrovarmi #persempresuocera, la sua figura non era circondata da quel velo di pregiudizio che invece ho riscontrato in molte mie colleghe di genere (leggasi "donne"), e per questo devo ringraziare mia madre che non ha mai parlato male della sua di suocera, ossia mia nonna, almeno per quanto ne so io. Certo la mamma per lei era sempre la mamma, ma la suocera rimaneva un'importante figura famigliare da rispettare.
Per quanto riguarda poi me....beh, io sono caduta in piedi e chi ci conosce lo sa!
Poi toccherà a me diventare suocera....
Ecco, inizio qui e oggi la mia campagna a favore e difesa delle suocere perchè se anche voi, in casa, eviterete di descrivere questi strani esseri come dei mostri notturni incontrati nei boschi, ed inizierete a raccontarle come splendide regine, magari un domani io avrò una vita un poco semplificata ;-)
Altrimenti mi toccherà chiedere di introdurre il reato di suocerofobia, perchè in qualche modo dovrò pur sopravvivere!!!


Vacanze

Eccoci finalmente in vacanza!!!!!!!!!!!
Questa volta ci sono arrivata in apnea, sudando e faticando in ogni singolo minuto che mi ha portato a staccare, almeno per due settimane dal lavoro. Fatica. Se devo trovare una parola per l'ultimo periodo è questa che mi viene in mente. Fatica e stanchezza. La testa è da un pezzo che cerca di volare verso mete lontane, da sogno, ma la realtà l'ha sempre riportata a Milano, all'ospedale Niguarda, alla nostra piccola casa. Il corpo, invece, nemmeno riusciva più a sognare il meritato riposo, semplicemente si spegneva ad un certo punto della giornata, ignaro del luogo o dell'orarario.
Beh, ora ci sono, anzi ci siamo. E ora arriva l'altra parte difficile: godersi queste vacanze. Viverle con la famiglia, con i bambini che non ubbidiscono e fanno perdere la pazienza ogni due secondi; viverle con il marito, vittima sacrificale per qualunque cosa che non vada esattamente (ma proprio nel modo esatto eh!) come dico io; viverle con il poco tempo a disposizione: 14 giorni che devono bastare dopo un anno intero.
Ma sì, siamo in vacanza finalemente!!!!!!!!!


I Parolin sono tutti e sette in vacanza e per l'occasione, caricato il furgone, partono per i monti, destinazione classica: Passo del Tonale.