
Questo perchè ognuno dei tre modi di essere è parte integrante della mia persona.
Premetto che i miei pensieri e le mie parole sono ormai soggetti, anzi completamente assoggettati, ai miei ormoni di futura mamma.
Sono moglie, anche se con quasi 5 figli in giro per casa, spesso è l'aspetto di me che più metto in disparte, ma...ci sto lavorando per migliorare. Per ora mi sono comprata un libro "Sposati e sii sottomessa" che mai avrei pensato potesse entrare nella mia casa. (in effetti non l'ho ancora iniziato).
Sono mamma e questo è sicuramente più difficile tralasciarlo, soprattutto quando entri in casa e vieni assalito da 4 belve urlanti e intanto te ne porti una in saccoccia che ti pianta i gentili piedini nel fegato.
Sono medico-specializzando e questo vuole dire che sono una mamma lavoratrice senza peraltro un orario fisso.
E' difficile conciliare tutto e ultimamente mi sono anche chiesta se ne vale la pena. O meglio mi sono chiesta cosa mi sia chiesto...perchè sono convinta che a ciascuno di noi è chiesto qualcosa, ma bisogna sapere ascoltare.
Non è la difficoltà di orari, nè il correre da una parte all'altra che mi fa interrogare. E' qualcosa di più profondo, una domanda esistenziale che mi fa interrogare sul mio (e nostro, inteso in senso famigliare) futuro. La scelta di stare a casa e dedicarsi alla famiglia può arrivare anche solo con un figlio. A me la domanda è arrivata con il 5° solo perchè legata al mio percorso personale, alla mia crescita. Non al numero!
Chi mi conosce forse si stupirà di leggere tutto questo perchè sono sempre stata convinta che l'unica "giusta" scelta fosse quella di lavorare; ho sempre difeso la parità dei sessi; sono sempre stata decisa e indipendente nelle mie scelte; non ho mai concepito lo stare a casa come un valore per la famiglia. Beh, si cambia!!!
Ho riflettutto veramente tanto su questo nell'ultimo periodo. E alla fine sono giunta alla conclusione che, sebbene sia arrivata a riconoscere l'importanza della scelta di dedicarsi alla famiglia come valore per la crescita dei propri figli e della società, sebbene qualunque scelta implica delle rinunce e dei sacrifici, io sono moglie-mamma-medico.
Non rinuncio alla mia professione ed alla mia formazione perchè credo che mi sia chiesto di continuare così. Sono convinta che Gesù voglia questo da me. Sono cioè del parere che in questo momento mi sia chiesto di continuare a fare la mamma-lavoratrice, che questa sia la mia strada e quella della mia famiglia per compiere il mio destino e il Suo volere.
Non a tutti sono chieste le stesse cose!
Non so se mi sono spiegata...perchè il pensiero è lungo, tormentato e complesso. Tra l'altro questo post lo medito da qualche tempo e nella mia testa aveva tutt'altro taglio, ma...così è invece scaturito.