venerdì 14 novembre 2014

il silenzio dei guerrieri

No dico, ma quanto silenzio????
Quasi mi vergogno.
Questo inizio d'anno ha visto non pochi cambiamenti ed impegni per la famiglia Parolin:
-i due bimbi-parolin più grandi si allenano due volte a settimana.
-4 parolin vanno in piscina una volta a settimana
-mamma parolin ha nuovamente cambiato posto di lavoro
-sempre mamma parolin ha iniziato a giocare a rugby!!!
-papà parolin al momento è in messico...

ecco, questo è un breve riassunto dei nostri impegni!
prometto che tornerò presto.

mercoledì 22 ottobre 2014

Marrakesh



Solo per dirvi che....questo week-end i genitori Parolin faranno per la prima volta un viaggio da soli: 3 giorni a Marrakesh!!!

Papà Kunta e mamma Jek questo week-end lasceranno i figli ai nonni e voleranno per tre giorni in un mondo diverso, da soli!
La prima volta che mi è stato proposto ho pensato fosse una follia..."cosa facciamo?" ... "di cosa parliamo?"....

Adesso che stiamo per partire: non vedo l'ora!!!!!!!!!!!!!

ciao a tutti

martedì 7 ottobre 2014

La quiete dopo la tempesta

Dopo la tempesta arriva la quiete, le giugulari si sgonfiano e il sangue torna a portare ossigeno al cervello. Anch'io riapro gli occhi e desidero vedere il bello. Non voglio farmi fregare, non voglio che anche questa volta pochi, perchè poi a conti fatti erano pochi, violenti prendano le scene di quanto accaduto. Si sono appostati e stanno rubando i riflettori a tutti gli altri popoli.
Il popolo delle Sentinelle che con migliaia di persone (10000!) è sceso in piazza, silenzioso, per affermare che l'opinione non è un reato e che i bambini hanno bisogno di una mamma ed un papà. Ed il popolo di chi dissente, ma che con rispetto e silenzio ha talvolta assistito alle veglie o ha scelto di starne lontano. Ecco, il palco e gli applausi sono per questi popoli, per queste persone.
Le piazze "calde" sono state una ventina su 70, quelle con scontri violenti 5 o 6, una minoranza che sta cercando però di accecarci.
Nelle restanti piazze le veglie si sono svolte pacificamente, anche grazie al rispetto di chi la pensa diversamente.
Ecco, questo deve essere il ricordo delle veglie di questo week-end.


Dal web:
"Le 70 sentinelle veneziane avrebbero potuto arrabbiarsi, rispondere agli insulti e alla volgarità, ma non l'hanno fatto. A schiena dritta, hanno vegliato per tutte le famiglie italiane, per i bambini che non potranno mai conoscere i loro veri genitori, per l'Italia intera. E anche per i ragazzi che le hanno contestate, con tutta la loro rabbia, perché forse manca loro qualcuno che li ascolti e che li accolga.
Adesso basta chiamarli omofobi. Gli omofobi picchiano e insultano. Questi 70 invece, amano. Insieme tantissimi altri in tutta Italia, sono gli eroi del nostro tempo. A loro va il nostro GRAZIE"

" Le contestazioni, a base di uova, bottiglie, sputi, oscenita' e alla fine perfino sassi, passano in secondo piano di fronte alla grande determinazione e, nello stesso tempo, alla mitezza che lasciava trasparire il vostro sguardo."

Personalmente ringrazio i contromanifestanti di Crema che tuttosommato ci hanno permesso di vegliare con tranquillità, sebbene fotografati e schedati, come loro stessi hanno fatto e ci hanno detto (d'altronde se hanno buon gusto cosa possiamo farci? ;-)

Ci terrei ancora una volta a sottolineare come le Sentinelle siano aconfessionali ed apartitiche, ma soprattutto che nessuno al loro interno odia, denigra, o disprezza qualcuno!

domenica 5 ottobre 2014

In 100 piazze a vegliare


Sarà che la mia storia parte proprio da quella parte politica con cui ultimamente mi scontro, sarà che il primo modo di cercare di affermare chi ero fu proprio quello dello scontro e delle grida, ma a me l'idea delle possibili contestazioni, se proprio devo essere sincera, mi stuzzicava non poco! Solo il pensiero mi vedeva già pronta a vegliare in piedi, con tutta la mia difficoltà a stare ferma e zitta, ma ancora più motivata proprio perchè osservata, sbeffeggiata e derisa. Sono fatta così. E così ho scelto, anzi abbiamo scelto, mio marito ed io, di vegliare in questi mesi, ogni volta che le sentinelle ci chiamavano, ma anche ogni giorno, parlando con le maestre dei nostri figli, senza mai fare calare l'attenzione.
Poi si è arrivati a questo week-end, un week-end in cui 100 piazze italiane hanno scelto di vegliare insieme per difendere la libertà di parola, per affermare che la Famiglia è quella basata sull'unione tra uomo e donna.
100 piazze riempite da migliaia di persone grazie al tam tam sui social network, perchè nulla, null'altro si è mosso per supportare e sponsorizzare questo evento.
Si sono mossi invece loro, gli attivisti lgbt, pronti a boicottare le veglie anche con la violenza! Sì con la violenza! Questi i messaggi di amiche
- "A Torino provocazioni, disordini, insulti, decine di poliziotti a proteggerci...I manifestanti erano in rapporto di 10 a 1 rispetto a noi ed hanno più volte tentato di forzare le transenne. La cosa che più mi fa rabbia è che uno abbia preso di mira mio figlio 12enne e lo abbia provocato tutto il tempo..."
- "A Bologna la polizia ha dovuto caricare i contro-manifestanti... Molte sentinelle non sono riuscite ad entrare in piazza...Ci hanno fatto un cordone (polizia e digos) per uscire (dalla piazza)...Pare che siano arrivati da Roma a coordinare le proteste...Mio marito ha un mano ferita...Qualcosa gli è arrivato addosso mentre parlava. Discorso fatto velocemente, accorciato/interrotto. Discorso finale non fatto purtroppo."
- "A Milano hanno urlato (ininterrottamente!) cose oscene!"
- "A Trento poliziotti in tenuta anti-sommossa"
- "A Rovereto lancio di uova, in particolare contro un sacerdote

Ho scelto di riportare queste frasi scambiate tra amiche perchè mi hanno permesso di riflettere non poco su quanto stia accadendo, sul momento storico che stiamo vivendo.
Intanto la cosa che mi colpisce di più è la violenza dei contestatori. Quelle stesse persone che attaccano le sentinelle accusandole di discriminazioni ed omofobia, che vanno in giro professando l'amore ed il rispetto, non sono stati capaci di rispettare il silenzio delle piazze. E lo capisco, perchè il nostro silenzio è più potente di migliaia di urla "il rumore non può imporsi sul rumore, il silenzio si!"
Mi colpisce poi il numero: in alcune piazze i contestatori sono riusciti ad essere più di noi. Perchè? La paura sicuramente ha giocato un ruolo importante, ma non basta. Credo che le nostre coscienze abbiano bisogno di un bel frullatore che le agiti per risvegliarle dal loro torpore. L'impressione, quella vera, è che questi attivisti-contestatori hanno capito la portata di questa battaglia più di tanti cattolici. Che pur di non alzare il sedere dal divano fanno orecchie da mercante.
Chi ci può scuotere? Chi ci può fare capire l'importanza del momento storico e sociale che stiamo vivendo? Io non riesco a stare zitta (e quando mai?), non riesco a sottovalutare l'enorme battaglia culturale e sociale che stiamo portando avanti di fronte ad un mondo che cerca di minare e sminuire il valore della famiglia tradizionale, ma soprattutto quello dell'uomo stesso.

Mi pesa scrivere tutto questo, non per quello che dico, ma per quello che temo ne venga letto. Ho davanti a me volti di persone a me care che desidero abbracciare, non offendere, persone a cui voglio bene. Scrivo più per chi la pensa come me che per i contestatori, scrivo perchè vorrei che qualcuno ne fosse provocato almeno al pari che se lo invitassi da mc donald, insomma che prendesse sul serio questo argomento.



sabato 27 settembre 2014

Vivere per l'oggi o per il domani?

E' un periodo difficile, un periodo di riflessioni e, tanto per cambiare, uno di quei periodi in cui rimetto discussione tutto.


Sul lavoro incontro storie tragiche di persone in apparente benessere che su un sintomo comparso per caso si trovano dentro l'incubo di malattie incurabili; a casa ci sono amici che stanno male, preghiere per figli, mamme e papà che si confrontano con malattie mortali.
E poi leggo un articolo, un articolo stupido, mal scritto, non condivisibile, ma una articolo che mi fa riflettere. Le rotelle quindi vengono oleate e cominciano a girare veloci nella mia testa prospettandomi immagini, confondendo pensieri.
Da quando nasci sai che devi morire, sai che ogni giorno è un giorno in meno da vivere ed uno in più verso la fine della vita terrena. Da cattolica credo nella fine del mondo, nella venuta di Gesù, nella vita nell'aldilà. So anche di non conoscere quando il cammino su questa terra terminerà, eppure....non sono pronta! L'idea, la sola idea, che tutto potrebbe finire oggi, adesso, mi trova impreparata. Mi sembra di avere ancora così tante cose da fare. Mi immagino lì, in piedi, pronta a dire "no, aspetta un attimo, ripassa più tardi, devo finire, devo ancora fare delle cose".
La mia vita è tutta proiettata nel futuro, tutto quello che faccio, i miei pensieri e le mie azioni, sono rivolti al futuro. E così finisce che vivo meno il presente? No, non credo. Eppure quanto fatto finora non mi basta, desidero tempo.
Sono innamorata di questa vita. So che è temporanea, che ci sarà un Domani, ma a me questo oggi piace. Così l'idea che tutto finisca, che qualcosa si spezzi inaspettatamente mi mette ansia.
Si può vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo? Oppure si deve costruire un ponte con il futuro? Cosa farei io se oggi fosse l'ultimo giorno?
Ecco, queste domande mi mettono in crisi perchè io desidererei assaporare ogni respiro dei miei figli, passare ogni istanti con i miei cari. Desidererei solo stare con loro, nient'altro. Abbracciare e baciare le persone che più amo, prendermi cura di loro.
Quindi mi domando: ma quello che faccio tutti i giorni ha un senso? Oppure dovrei dedicarmi ai miei figli? E' giusto vivere ipotizzando un futuro? O forse bisogna, almeno un po', mollare le redini e vivere del presente?
Ho timore di trovarmi un domani alla fine del futuro e dirmi "avrei potuto fare diversamente, avrei dovuto godere diversamente del mio presente.

Argh, che casino nella mia testa!!!

venerdì 26 settembre 2014

Usiamo i termini giusti: questo è OMICIDIO

Ci sono figli desiderati, figli pretesi, figli abbondanti, figli uccisi. E da oggi c'è la commissione etica, nella fattispecie francese, che ti "autorizza" ad uccidere tuo figlio.
Dopo l'autodeterminazione della donna attraverso l'aborto, dopo la pretesa del figlio anche attraverso il corpo di altre donne, arriva ora l'assassinio autorizzato di un bambino, colpevole di essere nato troppo presto, di non essere all'altezza delle aspettative dei genitori.
Si chiama OMICIDIO. No, non esiste modo di indorare la pillola, non può esistere un politically correct.
Chi saimo, chi pensiamo di essere diventati per ergercici tanto in alto (o tanto in basso)?
Per permettere questo OMICDIO è intervenuto un comitato etico che...ha dato il suo benestare.
Etica=parte della filosofia relativa al problema del bene.
No, non c'è un bene in questa morte.
Non si uccide per carità! La carità non ammazza nessuno. Si ma, per carità; si soffre, per carità; si dona, per carità!
Certo, esiste anche il problema dell'accanimento terapeutico, ma sappiamo cosa si intende per accanimento? Perchè oggi tutti si permettono di parlare con termini e di parlare di cose che non conoscono. Quando vedi accadere tutti i giorni sotto i tuoi occhi la morte, quando devi scegliere quando sospendere o meno le cure, allora, forse, ti fai un'idea vaga di ocsa sia l'accanimento, ma soprattutto capisci cosa sia la vita.
Togliere l'ossigeno e lasciarlo morire di ipossia. Sì, morire soffocato per mancanza di ossigeno. Morire con quel desiderio irrefrenabile ed istintivo di aria. Morire percependo che si sta percorrendo una strada senza ritorno.

Si chiama OMICIDIO e non c'è sconto nei termini da usare.

lunedì 22 settembre 2014

Anche Isacco cresce

Il mio piccolo Isacco è cresciuto ed anche lui si affaccia alle porte della scuola elementare


Mamma Jek è arrivata in scivolata la mattina del primo giorno di scuola, appena in tempo per scoccare un bacio al primogenito che a grandi passi si avvia verso la terza elementare, ed in tempo per accompagnare e stringere ancora un po' Isacchino che si avvia a varcare per la prima volta il portone della scuola.

Carico come una molla ha ritrovato vecchi amici con cui condividere queste emozioni. Emozioni che sprizzavano da ogni poro...chissà cosa pensava! E ora inizia anche per lui il lento cammino verso l'età adulta, costellatto di successi ed insuccessi che spero sappia sempre affrontare col sorriso.
Vederlo seduto nel banco, con quegli occhi curiosi che si guardavano intorno, il sorriso sdentato e anche un po' la delusione di essere stato diviso da alcuni dei suoi più cari amici...
Ti auguro di mantenere la stessa gioia del primo giorno, lo stesso stupore nel guardare la vita scorrere sotto i tuoi piedi. Ti auguro di volare tra le pagine dei libri, danzare insieme ai numeri. Ti auguro di camminare sereno, certo che non sarai mai solo. Ti auguro di incontrare amici sinceri e grandi maestri che ti insegnino ad amare la vita. Ti auguro di diventare uomo, piano piano, senza fretta, godendo di ogni passo, un grande uomo!