lunedì 10 aprile 2017

Vi racconto una storia: dalla passione dei figli ad un amore per noi.

Oggi vi riporto la lettera che ho scritto ad alcuni dei genitori della società di rugby dove giocano i nostri figli, che racconta un pezzo di noi. Racconta perchè agli occhi di chi sta fuori sembriamo dei matti che passano domeniche intere sui campi da rugby, perchè ci svegliamo presto e perchè ci sentiamo insieme anche se talvolta, o spesso, siamo fisicamente divisi. Racconta come siamo cambiati noi genitori, come stiamo crescendo e condividendo con loro questo pezzetto di percorso. Racconta perchè non ci sentiamo sfigati quando suona la sveglia (assonati sì però!) ma addirittura fortunati quando arriviamo sui campi dopo una giornata di lavoro.
In passato già parlai della nostra esperienza (qui) ma in effetti è un po che non rifaccio il punto ;-)


Cari genitori,
credo sia arrivato il momento di raccontarvi la mia esperienza, che poi è la stessa che ritrovo nell'entusiasmo e negli occhi di alcuni di voi.
Quando abbiamo iniziato a portare nostro figlio (il grande) eravamo dei "semplici" genitori. Lo abbiamo iscritto perchè era vicino a casa....spesso lo portavano i nonni perchè la nostra vita era, a onor del vero è tutt'ora, incasinata: mille cose, io incinta del quinto, lo studio, il lavoro....poi sono arrivate le prime cene ma soprattutto i primi tornei. Andiamo? Non andiamo? E per caso siamo andati. Lì, così, è sbocciato un amore! Quel figlio che raccoglieva margherite ha continuato ancora per un po a raccoglierle, ma questo non ha impedito alla voglia di esserci di crescere nel tempo.
La domenica sui campi da rugby è diventata un momento di incontro anche per noi: non eravamo più solo genitori che portano il figlio, ma noi stessi attori perchè ci divertivamo insieme: quel tempo è diventato anche il tempo per noi, per la nostra famiglia.
Oggi due genitori andati al torneo di Parma mi hanno raccontato la stessa storia e nelle loro parole leggo lo stesso stupore che provammo noi, lo stesso entusiasmo, la stessa scoperta.
Ebbene, perchè vi racconto tutto questo? Perchè so che davanti a proposte audaci di chilometri da macinare e sveglie da puntare ci può essere perplessità, ma vi assicuro che se proponiamo certi tornei, certe esperienze, è perchè abbiamo visto che ne vale la pena. Per questo mi trovate a scrivervi, a insistere. Per questo mi sono presa questo impegno con voi e con rps. Per questo non vi mollo un secondo.
Perchè la palla ovale, il rugby e rps è tutto questo.
Perciò il consiglio è il solito: vieni e vedi!

Un abbraccio a tutti
jek

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