mercoledì 8 febbraio 2012

I Parolin cercano casa-1

I Parolin cercano casa. E questo credo sarà il primo di una serie di futuri post, perchè la ricerca si fa lunga e soprattutto non semplice.

Ormai è qualche mese che, a fasi alterne, cerchiamo. Una telefonata come quella di ieri non mi era però mai capitata...
Più o meno si è svolta così:
I: "Buongiorno, telefono per un appartamento in via Imbonati"
V: "Si, è in via Imbonati n°9. Se ne occupa il mio collega...Però le dico subito che è uno stabile con un'alta percentuale di immigrati...Insomma l'ambiente non è dei migliori"
I: "Ah, ok."
V: "Ma la compra per andarci a vivere? Lei vuole andarci a vivere?"
I: "Beh si..."
V: "Guardi io glielo sconsiglio vivamente, fossi in lei non lo farei"
I: "Ah!"
V: "Però le passo il mio collega"
I: "No, aspetti un attimo, perchè mi dice queste cose?Un venditore di solito cerca di vendere"
V: "Perchè ho sentito la sua voce"
I: "Scusi, ma che cos'ha la mia voce?"
V: "No niente, le passo il mio collega...Ma lei conosce la zona, sa dov'è via Imbonati?"
I: "Sì, conosco via Imbonati..."
V: "Va beh, contenta lei...Ma lei conosce via Imbonati n°9? Sa cosa c'è in via Imbonati n°9?"
I: "No..."
Poi mi ha passato il suo collega, che non mi ha detto nulla di che e io ho tergiversato promettendo che ne avrei parlato con il marito...E così ho fatto. Appena ho potuto ho chiamato Marco che, mentre gli raccontavo la strana telefonata, grazie ai potenti mezzi tecnologici ha trovato la risposta alle mie domande.

Vi riporto un articolo del Corriere della Sera, trovato attraverso google:
"In sofferenza anche il 9: debiti nelle spese condominiali, uno dei tre cortili trasformato in discarica, una signora italiana che dinanzi casa, al piano terra, ha posizionato una barriera, un «muro» divisorio, e un altro italiano, il siciliano signor L.R., che esemplifica: «Lì ci sono i bidoni della spazzatura. Eppure loro buttano la roba per terra».

Sotto l’appartamento di L.R., in un monolocale, c’è una famiglia cingalese, «sono in cinque, marito, moglie e tre figli. Come fanno a starci?». Tra gli italiani rimasti (qualcuno resiste, altri si adattano), tanti ce l’hanno con gli italiani andati via: «Fregandosene degli altri, hanno riempito le loro abitazioni di immigrati, ammassandoli e chiedendo affitti esagerati». A volte, si scrivono lettere alle istituzioni: «Aiutateci». Vi lasciamo il dubbio su tempi e contenuti delle risposte; ci arrivate benissimo da soli.

Abdelhamid è un cingalese. Abita, con connazionali, in due stanze con un terrazzino pieno di vasetti di piantine, stecchite, di rosmarino. Abdelhamid e soci vendono in corso Como le rose prese alle sei del mattino all’Ortomercato. (Perfetto, conosco già un vicino! ndr) Molto cortesi e disponibili, ci accolgono in casa e dal terrazzino illustrano la geografia del palazzo di fronte, finestra per finestra. Un brasiliano, egiziani, marocchini, un africano, peruviani, filippini...

Al 9 c’è una prostituta cinese agghindata come una bambolina, sta salendo le scale con un marocchino ingrugnito. Sempre al 9, raccontano più voci, ci sono dormitori con clandestini e si spaccia. La polizia viene, fa retate."

Beh, credo che non sia la casa che fa per noi...

2 commenti:

  1. Ammazza...vieni a Rho che si sta meglio!!! :D

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  2. Veramente! E uno si vanta di essere pure a milano.almeno da voi uno lo sa... ;-)
    Certo la telefonata è stata la più assurda che mi sia mai capitata

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